Dall’esigenza di avere una scuola innovativa, in cui gli spazi sono definiti e riconoscibili, ma al tempo stesso permeabili e flessibili, è stato generato il progetto, che rispecchia nel suo alzato le forme sinuose e dinamiche generate in planimetria.
Ogni elemento compositivo si fonde nell’insieme, accompagna il bambino nei sui percorsi alla scoperta dello spazio circostante, dove non esistono barriere, angoli vivi, in cui l’architettura è un continuo divenire, stimolo al gioco e alla scoperta. Anche le chiusure orizzontali collaborano al dinamismo dell’opera, in quanto le altezze degli ambienti variano a seconda delle funzioni ed alle esigenze di illuminazione naturale degli ambienti.
L’intero edificio si può suddividere in due ambiti, autonomamente funzionanti, grazie all’utilizzo di una parete scorrevole (vedasi schema): la prima di rappresentanza, utilizzabile anche oltre l’orario scolastico da fruitori esterni in occasioni particolari e la seconda attinente strettamente la didattica.
La planimetria è stata così organizzata anche in funzione di una futura espansione dell’edificio lungo l’unica direttrice possibile per l’aggiunta di ulteriori sezioni. Lo spazio più rappresentativo e fulcro dell’intero edificio è senz’altro l’Agorà, filtro tra l’ambiente familiare e scolastico, fulcro dell’attività pulsante dell’istituto che vede la compartecipazione di bambini, docenti e genitori.
Tutti gli ambienti sono accessibili tramite questo grande spazio distributivo, il quale non ha la sola funzione di connettivo, ma si stringe ed espande, si compenetra agli altri ambienti accompagnando il bambino all’ingresso delle sezioni, assumendo in alcuni ambiti la funzione di vero a proprio spazio attrezzato.